I chicken bus

Gente che sale e scende ogni due minuti, l’autista e il suo aiutante che gridano di continuo la destinazione, il rumore del motore ed i sorprendenti colori: viaggiare con un chicken bus locale in Guatemala è tutta un’avventura.
I chicken bus

Le camionete, così chiamate dai locali, sono i vecchi scuolabus americani che,  dopo le 150.000 miglia percorse  o 10 anni di vita, vengono venduti a prezzi molto economici.

La classica vecchia vernice gialla viene coperta da disegni e decorazioni di tutti i tipi, con colori esuberanti , mentre le decorazioni interne rispecchiano la forte credenza religiosa.

Vengono chiamati “chicken bus” perchè  molti passeggieri trasportano animali vivi, come appunto galline e polli, e li tengono sulle gambe per tutta la durata del viaggio.

La parola “pollo” potrebbe anche riferirsi al modo stretto in cui i viaggiatori vengono stipati in questi autobus come se fossero animali in gabbia.

L’avventura dei “chicken bus” inizia già con lo spettacolo alla stazione dei bus.

In attesa della partenza i venditori ambulanti affollano i corridoi del bus. Offrono di tutto, da caramelle e gelati, a prodotti per la salute. Bambini ed adulti, tutti con un qualcosa in mano da vendere.

A volte capita persino il predicatore che entra nel bus per benedire i passeggeri con la bibbia in mano, prima che inizi il viaggio.

Mentre il bus si riempie di persone,  l’ayudante continua a gridare per far entrare gente, nonostante non ci sia più posto.

I sedili sono pensati per un massimo di 3 persone ma in una fila si possono accomodare anche fino ad 8 persone o più. Ognuno fa spazio all’altro senza pensare alla propria comodità.

Il bus parte quando è totalmente pieno di gente .

L’autista corre veloce per le strade montagnose del paese, facendo a volte manovre azzardate.

 I passeggeri dormono, chiacchierano o guardano fuori dal finestrino per ore ed ore senza lamentarsi del poco spazio, del freddo o del caldo.

L’autista si ferma di colpo per far salire e scendere gente. Si continua l’avventura sempre più stretti.

Tutti si tengono e si aggrappano a quel che possono, ma ad ogni curva c’è un inevitabile movimento a destra e a sinistra che ti schiaccia contro il vicino.

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